Riceviamo e pubblichiamo:
“Nel tratto di Ss 106 altamente pericoloso alla chil.ca 21+550 di Capo d’Armi di Lazzaro, frazione di Motta San Giovanni (RC), ricadente in una serie di curve, intorno alle ore 13 dello scorso 13 dicembre si è registrato l’ennesimo ribaltamento di un’autovettura alla cui guida si trovava una donna. Ha prestato soccorso il personale del ristorante albergo situato a monte della Sss 106. Non si hanno ulteriori e più precise notizie. La presente richiesta d’intervento fa seguito alle precedenti segnalazioni, tra cui quella datata 10 settembre 2018 per rinnovare l’invito all’ANAS e al Comune di Motta San Giovanni a realizzare opere di regimentazione idraulica sulla Ss 106 promontorio di Capo d‘Armi altezza chil.ca 21+550 ovvero realizzare cunette di raccolta e smaltimento delle acque piovane di piattaforma e di quelle provenienti dal bacino a monte della Ss 106 che scorrono lungo la via Leucopetra, strada con notevole pendenza verso la strada statale e si riversano sulla stessa creando pericolo per la circolazione stradale, soprattutto col buio.
Con la richiesta d’intervento dell’11 febbraio 2016 si evidenziava tra l’altro che il tratto stradale in trattazione ove giungono le acque piovane dalla via Leucopetra ricade in una serie di curve e spesso proprio al Km. 21+550, specialmente durante le piogge si registra il ribaltamento di alcune auto.
Al riguardo si suggeriva di eseguire un semplice intervento consistente nel ripristino di un tombino idraulico situato all’inizio della via Leucopetra (lato monte della Ss 106), alto verosimilmente circa due metri, ove in prosecuzione dello stesso è stata realizzata lato mare una tubazione di circa un metro di diametro che un tempo smaltiva le acque piovane nel sottostante vallone che sfocia a mare. Detto tombino è stato abbandonato e l’imbocco è coperto di vegetazione e terra.
Con un semplice intervento il problema a nostro avviso in parte si risolverebbe, rimarrebbe la raccolta delle acque di piattaforma. Ovvero basterebbe ripristinare il tombino, realizzare una cunetta all’inizio della via Leucopetra al confine con la Ss 106, liberare l’imbocco del tombino dalle erbacce e dalla terra e convogliare le acque raccolte nella cunetta nel citato tombino posto a circa 5 metri dalla precitata via. Non si è certi, ma da quanto si è saputo da alcuni abitanti del posto lato monte a margine della strada via Leucopetra sarebbe stata realizzata al tempo longitudinalmente alla stessa una cunetta per la raccolta e il convogliamento delle acque piovane, oggi non svolge più la sua funzione giacché riempita di terra.
Aver eliminato la figura del cantoniere stradale è stata una decisione secondo noi sbagliata e le conseguenze sono evidenti in questo caso e non solo in questo caso.
La via Leucopetra che si affaccia sulla Ss 106 è manchevole della prescritta segnaletica orizzontale di “stop” sulla pavimentazione e necessita il riposizionamento della segnaletica verticale “obbligo di svolta a destra” e del segnale di “stop” che guardano nella direzione sbagliata, la linea di margine della carreggiata direzione Nord della Ss 106 è continua. Resta da segnalare un illogico e pericoloso accesso pedonale ad un fabbricato lato mare in piena curva e in un tratto viario manchevole di spazzi riservati al transito pedonale.
Se il tratto di strada statale in questione è classificato extraurbano di categoria C, quali semplici cittadini osservatori dello stato dell’arte, dobbiamo ritenere che i parametri di progetto delle strade extraurbane di categoria C della normativa D.M. 05/11/2001 non risulterebbero rispettare i parametri di larghezza di mt.1,50 di banchine ovviamente fermo restando ogni autonoma valutazione dei competenti funzionari degli Enti competenti, Comune, Anas e polizia municipale”.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”