I lavoratori delle Terme Luigiane saranno domani, in mattinata, a Catanzaro, davanti alla Cittadella regionale, per un’azione di presidio permanente per sottoporre la loro vertenza all’attenzione del Presidente Spirlì. I lavoratori, dal 3 maggio scorso, sono in stato di agitazione nello stabilimento “ThermeNovae” delle Terme Luigiane.
“Non c’è più tempo da perdere – scrivono in una nota – per prendere le opportune decisioni, come promesso dallo stesso presidente Spirlì, in occasione della visita fatta allo stabilimento nel pomeriggio dello scorso 4 maggio. Sono trascorsi dieci giorni e nulla è accaduto, neanche il ripristino della condotta dell’acqua termale che porta, attraverso l’adduttore, al nuovo stabilimento termale ed al parco acquatico. Non si può preparare una nuova stagione termale se non intervengono azioni decise risolutive, nel chiarire ruoli e funzioni delle parti interessate (Regione, Comuni e Società Sateca) nella gestione della vicenda della gara per la ricerca del nuovo sub concessionario delle acque termali, nel reciproco rispetto dei valori istituzionali sia pubblici che privati”.
In questi ultimi cinque mesi – sottolineano ancora i lavoratori – sono stati compiuti azioni che hanno creato gravi danni, sia nei rapporti sociali e politici, che alle strutture del compendio termale, che hanno nella chiusura della condotta dell’acqua termale, con la deviazione nel fiume Bagni, il punto di maggiore contrasto e attrito tra le parti. Occorre, quindi, attivare subito – dicono infine i lavoratori – un tavolo di lavoro che serva a risolvere i vari problemi emersi in questa vicenda, a cominciare dalla tutela dello stato occupazionale di noi lavoratori e della difesa del diritto alle cure sanitarie termali, spettante a quei curanti che annualmente frequentano le Terme Luigiane”.