Nicola Pirroncello, il titolare dello stabilimento balneare Mare Nostrum di Soverato, finito nell’occhio del ciclone a seguito del video trasmesso in diretta dalla dipendente Beauty Davis, all’atto di chiedere il suo compenso in denaro come lavapiatti, avrebbe ammesso la violenza verbale, ma nessun altra violenza fisica.
“La ex dipendente – avrebbe raccontato l’uomo – si era portata all’interno dei locali, sedendosi a centro sala, da diverse ore e nonostante già regolarmente remunerata a mezzo bonifico, impediva, in buona sostanza il regolare svolgimento dei servizi di balneazione e di ristorazione, e con ingiustificata fermezza reiterava, urlando, la infondata pretesa di pagamento in verità già assolta”.
E intanto il Comune di Soverato si costituirà parte civile: “Non siamo la città del caporalato delle spiagge o degli schiavi del lavoro” dice il presidente del consiglio comunale di Soverato Salvatore Riccio in seduta straordinaria convocata per prendere ufficialmente le distanze dalla violenza subita da Beauty Davis. Anche Daniele Vacca, sindaco di Soverato aveva preso subito le distanze con una delibera con cui l’amministrazione si impegna a promuovere iniziative contro ogni forma di violenza e di sfruttamento. Sull’episodio indaga la Procura della Repubblica.