La vicenda di San Pietro lametino arriva in Tribunale. Era il 4 ottobre del 2018 quando persero la vita Stefania Signore e i suoi due figlioletti NiccolĆ² e Christian nellāalluvione che si era abbattuto in quei giorni nel territorio. Oggi, davanti al Gip di Lamezia, l’udienza preliminare ĆØ stata rinviata per motivi di salute accusati da un difensore di uno degli imputaio, che si trova in quarantena. Annunciata, comunque, la costituzione di parte civile delle famiglie. Si tratta dei genitori della giovane donna e delle sorelle, del marito Angelo Frijia e della sua famiglia. Nel collegio difensivo gli avvocati Leopoldo Marchese, Alessandra Marchese, Michelangelo Miceli. Il marito di Stefania e padre di Christian e NiccolĆ², assistito da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in incidenti stradali mortali, ĆØ rappresentato in questa fase di indagini penali dagli avvocati Antonio Perri e Michele Liuzzo.
Sono cinque le persone indagate, a vario titolo, dalla Procura di Lamezia per la tragedia di San Pietro lametino. Si tratta diĀ Antonio Condello, 51 anni di Curinga;Ā Floriano Siniscalco, 51 anni di Girifalco;Ā Francesco Paone, 61 anni di Lamezia Terme;Ā Giovanni Antonio Lento,Ā 61 anni di Lamezia Terme eĀ Cesarino Pascuzzo, 63 anni di Lamezia Terme. Sono un imprenditore agricolo, un dirigente e tre dipendenti della Provincia di Catanzaro.Ā La prossimaĀ udienza ĆØ stata fissata per ilĀ 16 novembreĀ 2021 nel Tribunale di Lamezia Terme.
Tre anni fa la tragedia
La sera del 4 ottobre 2018, verso le 20:15, Stefania ĆØ a bordo della sua Alfa Mito in compagnia dei suoi due figlioletti, NiccolĆ² di due anni e Christian di sette anni, sta percorrendo la s.p. 113 dirigendosi da San Pietro a Maida verso San Pietro Lametino. Tornano a casa dopo aver trascorso il pomeriggio dai nonni perchĆ© la mamma lavora al call center, ĆØ buio, la pioggia ĆØ battente e la strada comincia ad allagarsi. Ad un certo punto, nei pressi del chilometro cinque, Stefania perde il controllo dellāauto e sbanda fermando la sua corsa di traverso rispetto alla carreggiata e con parte sinistra della Mito esposta al deflusso dellāacqua. Lāauto ĆØ di traverso e la donna nota che lāacqua sta entrando nellāabitacolo, ĆØ spaventata, il buio e la pioggia la disorientano. Istintivamente cerca di mettere al sicuro i suoi due bimbi abbandonando il veicolo e uscendo dalla portiera sul lato del passeggero. Appena si allontanano di qualche metro, il forte flusso dāacqua travolge tutto violentemente e lāauto, Stefania e i due piccoli si perdono tra il fango e i detriti. I corpi di mamma e figlio maggiore vengono ritrovati esanimi di lƬ a poco, mentre il corpicino del piccolo NiccolĆ² viene rinvenuto solo il 12 ottobre, coperto di fango, a cinquecento metri di distanza dal luogo dellāincidente.