“Incroceranno le braccia lunedì prossimo, 12 luglio, dalle ore 10,58 alle ore 14,58, i lavoratori delle aziende calabresi operanti nel trasporto pubblico locale, che non hanno visto integrare il proprio salario nel periodo di cassintegrazione. La Faisa-Cisal ritiene inaccettabile il comportamento assunto dai datori, che non hanno dimostrato il ben che minino riconoscimento ai propri dipendenti che, con senso del dovere e a rischio di contagiarsi, hanno affrontato la pandemia rimanendo alla guida degli autobus di linea. Poche le eccezioni, ossia le aziende che hanno attestato la propria vicinanza ai lavoratori attraverso l’integrazione dei salari nel periodo di ricorso alla cassintegrazione, pari al venti per cento della paga tabellare”. Lo afferma in una nota la FAISA-CISAL CALABRIA.
“Nonostante abbiamo ricercato un dialogo con le associazioni datoriali, “ASSTRA” ed “ANAV”, dalle stesse ed in particolar modo dall’ANAV – ribadiscono dalla Cisal – nessuna disponibilità abbiamo riscontrato “no” all’integrazione del salario dei lavoratori. Stigmatizziamo ulteriormente l’inqualificabile atteggiamento delle Imprese, che ignora gli sforzi profusi dai lavoratori durante la pandemia e che trascura l’assoluto valore, morale ancor prima che economico, che avrebbe assunto il riconoscimento delle poche economie rivendicate da questo Sindacato in favore di chi ha assicurato la mobilità dei calabresi nel bel mezzo dellaCovid-19″.
“È ovvio che d’ora innanzi, nell’ambito delle imprese sorde al grido di aiuto dei dipendenti, questo Sindacato assumerà un comportamento di fermezza, assoluta senza prestare la minima collaborazione a datori di lavoro intenti solo a batter cassa, anche durante la pandemia. Lo sciopero – conclude la nota – non riguarderà quelle aziende (poche) che hanno avuto il buon senso di integrare i magri salari dei lavoratori e sarà invece rivolto a quelle imprese che, senza riconoscenza alcuna, hanno visto nella pandemia un’occasione propizia per incassare i corrispettivi dalla Regione Calabria (come se avessero svolto tutti i servizi, che invece erano in parte fermi durante la pandemia) e tutte le altre risorse/ristori messi in campo dal Governo, senza colpo ferire a causa della Covid-19 e, anzi, conseguendo risparmi”.