L’emergenza Coronavirus continua a mietere decine di vittime a Bergamo. Nella giornata di mercoledì, secondo i dati ufficiali, i morti sono stati 93: ma secondo il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il conteggio va valutato come approssimato per difetto, perché molte persone muoiono con sintomi compatibili a quelli della Covid-19, ma prima che si sia riusciti ad effettuare su di loro i tamponi.
Il forno crematorio della città – che da una settimana funziona 24 ore su 24 – non riesce più a far fronte all’emergenza: così, mercoledì, mezzi dell’esercito hanno portato decine di bare — una sessantina — secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa — dal cimitero di Bergamo in forni crematori di altre regioni dove ci sono comuni che si sono resi disponibili ad accettarle.
Le bare prelevate dal cimitero di Bergamo saranno portate in forni crematori di Modena, Acqui Terme, Domodossola, Parma, Piacenza e diverse altre città che si sono rese disponibili e che sono state ringraziate dal sindaco Gori, che ha scritto a ognuno dei colleghi una lettera. Una volta eseguita la cremazione, le ceneri saranno riportate a Bergamo e destinate ai luoghi di provenienze dei defunti.
«Il forno crematorio di Bergamo, lavorando a pieno regime, 24 ore su 24, può cremare 25 defunti», sostiene il Comune. «È chiaro che non si poteva reggere ai numeri dei giorni scorsi». Anche le agenzie funebri non erano più in grado di gestire il servizio: alcune sono chiuse perché i dipendenti sono malati. Il comune, attraverso la propria società «Bergamo Onoranze Funebri», ha dovuto sopperire ai mancati ritiri delle salme.
(Fonte: corriere.it)