Gli stipendi dei commissari straordinari ed esterni nominati dalla Regione Calabria per guidare gli Enti sono troppo alti e vìolano le norme di legge nazionale. E’ sulla base di questo assunto che il Governo Draghi, tramite l’Avvocatura generale dello Stato, ha deciso di depositare in Corte Costituzionale il ricorso contro la legge 7/2021 della Regione Calabria inerente proprio il trattamento economico dei commissari straordinari ed esterni (è il caso, per esempio, del Corap, ma anche di Calabria Etica).
Come riporta l’edizione cartacea de ‘La gazzetta del sud’ la norma finita nel mirino del governo prevede ora che il compenso del commissario non possa essere superiore al trattamento economico – prima “tabellare” – dei dirigenti di settore della Giunta regionale. Difatti la struttura retributiva dirigenziale, così come definita dall’articolo 53 del contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dell’area delle funzioni locali (triennio 2016 – 2018), sottoscritto in data 17 dicembre 2020, è composta da: stipendio tabellare, retribuzione individuale di anzianità, ove acquisita, retribuzione di posizione, retribuzione di risultato, ove spettante.
“Ne consegue, pertanto – sostiene nel ricorso l’Avvocatura dello Stato -, di tutta evidenza, la maggiore onerosità della norma in esame” varata dalla Regione Calabria.