I direttori d’albergo calabresi si sono confrontati in videoconferenza nel periodo più buio del turismo mondiale causato dalla pandemia. L’assemblea dei soci è servita per valutare possibili azioni programmatiche per fronteggiare l’emergenza economica che stanno affrontando le imprese turistiche e per l’approvazione del rendiconto consuntivo 2020 e preventivo per il 2021dell’associazione.
L’hôtellerie calabrese condivive la petizione di Federalberghi presentata al Governo per salvare le imprese e i lavoratori del turismo e si unisce al grido d’allarme per le misure regionali insufficienti per fronteggiare l’emergenza lanciato dal presidente della sezione Turismo di Unindustria Calabria, Demetrio Metallo, nonché vicepresidente di ADA Italia.
Durante l’assise si è rimarcata l’urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi, ma si accoglie favorevolmente la sospensione della tassa regionale 2021 per le agenzie di viaggio e le imprese turistiche ricettive, che sarà approvata nel corso della prossima seduta della Giunta regionale, auspicando la sua definitiva abolizione. Ma permane la paura per il futuro e il nuovo anno si è aperto nell’incertezza e nella difficile transizione con una crisi di Governo in atto che certo non aiuta a fronteggiare il difficile momento che vive la principale industria italiana e le misure adottate dal Governo nazionale e dalla Regione Calabria non sono state, purtroppo, sufficienti per fronteggiare l’emergenza che ha colpito l’intera filiera turistica.
Una conferma della grave e particolare situazione che vive il turismo internazionale, dovuta alla mancata programmazione mirata per il settore turistico e le restrizioni messe in campo dai governi di tutto il mondo per frenare i contagi, giunge dal bollettino di guerra diffuso dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite che registra a livello globale una perdita di 1.300 miliardi di dollari l’anno scorso, con ovvie ricadute sull’occupazione, stimando che sono a rischio circa 120 milioni di posti di lavoro nel settore.
Un’emorragia mai vista, più di 11 volte maggiore di quella registrata durante la crisi economica globale del 2009 e che secondo gli esperti si dovrà aspettare almeno il 2023 per tornare ai livelli precedenti alla pandemia. Un tempo che gli imprenditori turistici calabresi non hanno per continuare a tenere aperte le proprie aziende con il concreto pericolo di fallire e licenziare il personale. I direttori d’albergo hanno già fatto notevoli sforzi per fronteggiare una stagione lavorativa ridotta a poche settimane, subendo perdite ingenti e per questi motivi si uniscono a Unindustria per la revisione delle aliquote Tari e la sospensione del pagamento per l’anno 2020, chiedendo al presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì e all’assessore al Turismo Fausto Orsomarso un incontro urgente per evitare la chiusura di tante strutture ricettive che contribuiscono in maniera significativa al Pil regionale e alla promozione della destinazione turistica calabrese.
“Il Presidente ADA Calabria Francesco Gentile, esorta gli organi regionali competenti ad anticipare la promozione attraverso campagne pubblicitarie rivolte a tutto il territorio nazionale, con immagini concrete che mostrino tutte le opulenze turistiche della nostra terra. Per i prossimi due anni le previsioni ci raccontano che il flusso turistico che si affaccerà alla visita della nostra regione è prettamente Italiano, questo perché il flusso turistico estero non sarà svincolato dalle problematiche inerenti alla pandemia.”
(c.s.)
Turismo in crisi, ADA Calabria: misure adottate da Governo e Regione non sufficienti
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