E’ stato condannato a 23 anni di reclusione l’operaio calabrese Graziano Zangari che luglio 2019 uccise brutalmente a colpi di chiave inglese la compagna Chiara Corrado, 40 anni di San Giuliano Terme, ex dipendente delle Poste di Capannori, nascondendone poi il corpo in una roulotte abbandonata a Torre del Lago.
La sentenza è stata emessa in serata dalla Corte d’Assise di Lucca. L’uomo fu arrestato solo quattro mesi dopo dai carabinieri che lo rintracciarono in Calabria dove si era rifugiato.
Graziano Zangari, difeso dagli avvocati Valerio Vianello Accorretti e Maurizio Campo, in aula aveva ammesso le proprie responsabilità, chiedendo “scusa a tutte le donne” e spiegando che il delitto era maturato nel container dove viveva dopo una lite in una serata in cui avevano assunto cocaina. Dopo averla uccisa, ne aveva avvolto il corpo in sacchi di plastica nascondendolo per mesi in una roulotte abbandonata.
I giudici hanno anche disposto un risarcimento provvisionale di 50mila euro al figlio minorenne e di 15mila euro a testa alla madre e al fratello della vittima, costituitisi parte civile con gli avvocati Maria Mondano e Lorenzo Ghelardi.
I difensori di Zangari hanno annunciato ricorso in appello contro l’applicazione dell’aggravante della convivenza, per la quale ritengono sia stata applicata una norma che all’epoca del delitto non era ancora in vigore. Sentenza equilibrata secondo il pm Elena Leone (che aveva chiesto 25 anni) e per le parti civili.