Il calcio spesso è “social”, ma sa anche essere “sociale”. Così, il 23enne centravanti argentino dell’Inter Lautaro Martìnez ha mandato un video d’incoraggiamento a un suo piccolo fan vibonese, Matteo, 11 anni, purtroppo rimasto cieco in seguito a un medulloblastoma, una rara forma di tumore al cervello, e lo esorta a non mollare.
Per lo sfortunato ragazzino, figlio di uno chef che opera in un albergo della Costa dgli Dei, è già scattata una campagna di raccolta fondi promossa dal network LaC.
Le porte del dramma si sono spalancate davanti all’undicenne di Vibo Valentia nel cuore dell’estate scorsa: valori in forte squilibrio nelle analisi del sangue e poi inappetenza, mal di testa, frequenti capogiri già avevano prodotto un forte stato di preoccupazione nei suoi familiari (padre, madre e tre fratelli). Poi un malore e la corsa in ospedale allo “Jazzolino”: la Tac ha rivelato il pesantissimo verdetto, quel tumore cerebrale in stato avanzato che imponeva un intervento chirurgico urgentissimo, eseguito infatti quella stessa notte al Policlinico di Catanzaro e protrattosi per oltre otto ore.
Il medulloblastoma, purtroppo, ha inesorabilmente compromesso il nervo ottico del giovanissimo paziente, che si risveglia cieco alcuni giorni dopo l’operazione con cui gli è stata asportata buona parte della massa tumorale. Poche settimane dopo, il secondo intervento al Policlinico Maggiore di Milano, dove anche il resto della massa tumorale viene escisso dal cervello di Matteo.
A seguire, la riabilitazione a Lecco – sempre in Lombardia -, che gli restituisce gradualmente l’attività motoria e l’uso della parola.
Adesso la battaglia contro il male continua; e ovviamente si spera in una definitiva vittoria, che comunque non è imminente. Ma papà Enzo gliel’ha promesso: Matteo tornerà a vederci, e magari anche a giocare a calcio, nel segno della “sua” Inter e del suo beniamino Lautaro Martìnez, anche se servono risorse economiche importantissime per tentare la via di Boston, Massachussets, dove i medici di una clinica privata altamente specializzata potrebbero eseguire un trapianto di nervo ottico sul bambino di Vibo.
Lui non aspetta altro… o forse sì: dentro di sé il piccolo confida anche di poter presto conoscere e magari giocare a “torello” col suo beniamino, quel Lautaro Martìnez che già adesso col suo toccante videomessaggio gli ha trasmesso tanta energia per portare avanti con determinazione il lungo, difficile percorso verso l’agognata guarigione completa.
Perché davanti a un pallone, in fondo, la felicità è una cosa semplice.