In attesa del green pass europeo, il Governo italiano ne ha introdotto uno nazionale che entrerà in vigore, come ha spiegato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, a partire dalla seconda metà di maggio, che permetterà di accogliere di nuovo i turisti stranieri e, soprattutto, di rilanciare l’economia. Il green pass italiano, noto come certificazione verde, attesterà una delle seguenti condizioni: di aver ricevuto entrambe le dosi di vaccino anti-Covid tra quelli approvati e riconosciuti sul territorio nazionale, di essere risultati negativi a un tampone rapido o molecolare effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio, di aver contratto il virus ed esserne guariti.
A differenza del green pass italiano, il certificato europeo, che entrerà in vigore nella seconda metà di giugno consentirà ai turisti, italiani compresi, di viaggiare tra i diversi Paesi europei. Anche in questo caso, bisognerà certificare, le condizioni sopra accennate: avvenuta vaccinazione, tampone con esito negativo e avvenuta guarigione dal covid. Questa nuova, efficiente proposta – sottolinea Sebastiano Guzzi – vice presidente nazionale Unilavoro Pmi, è sicuramente un piano strategico elaborato per rilanciare l’economia, ma assolutamente riduttivo perché non risponde, adeguatamente, alle esigenze delle attività commerciali e, soprattutto ai bisogni di quelle attività il cui lavoro si svolge prevalentemente durante la stagione estiva. Fissare il coprifuoco alle 22 significa vincolare, dolosamente, la loro economia.
Dello stesso avviso i ristoratori intervistati, per i quali il green pass è nettamente in contrasto con questa misura. La nuova ordinanza – sottolineano – prevede che dalle ore 5 alle 22 sia consentito il consumo al tavolo esclusivamente all’aperto nei bar, nei ristoranti e in tutte le altre attività di ristorazione. Non si può pretendere, rimarcano, che i cittadini, e soprattutto i turisti, siano costretti a cenare al tramonto e poi, irrimediabilmente, costretti a rincasare. Una questione complessa, dunque, che riaccende le polemiche sul coprifuoco.
Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole, in una puntata in cui è stato ospite di Porta a Porta ha sottolineato l’importanza di questa misura restrittiva, evidenziando come questa scelta non sia assolutamente una questione politica, ma piuttosto il frutto di un’analisi, approfondita, degli effetti delle misure restrittive. Comprendiamo – spiega Guzzi – le ragioni di tutte le misure adottate per contenere il contagio, che sono valide e indiscutibilmente necessarie, ma chiediamo a nome dei cittadini, dei turisti e di tutti gli imprenditori, che l’ora del coprifuoco venga posticipata almeno alle 23.
Nella speranza che lo step successivo aggiorni questa misura drastica, che impone un obbligo assurdo e contraddittorio – conclude – auguriamo a tutte le attività di ripartire con entusiasmo e tenacia, nella speranza, che questa nuova ripresa dia una svolta decisiva all’economia di tutto il Paese.