La svolta è ormai vicina. Da domani scatta l’obbligo del Green Pass. L’auspicio è che il suo debutto possa combattere, o limitare al massimo, gli effetti del coronavirus, ancora estremamente forti e devastanti. Da domani, quindi, per accedere ai ristoranti e ai bar, bisognerà essere in possesso del Green Pass. La regola vale anche per accedere agli eventi sportivi, al cinema, ai musei, alle sagre, ai centri termali e culturali, ai convegni e in tanti altri luoghi.
Le novità non si limitano però, unicamente, al possesso del green pass per accedere a queste attività. Per scongiurare il peggio, sono state formulate nuove ipotesi, nuovi criteri di valutazione e misure più adeguate, che consentiranno, si auspica, di contenere i contagi. Il Presidente Mario Draghi ha spiegato più volte, e in più occasioni, la necessità che il paese agisca rapidamente per evitare che l’Italia subisca la situazione che si sta determinando in altri paesi, e per scongiurare soprattutto un nuovo disastro economico.
“Il Governo, sottolinea Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi (nella foto), ha agito con estremo rigore. Il Consiglio dei Ministri, si legge, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha deliberato di prorogare fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale e ha deciso le modalità di utilizzo del Green Pass e nuovi criteri per la colorazione delle Regioni. Gli esercenti sono tenuti a verificare che l’accesso a ogni servizio e ad ogni attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. I titolari o i gestori dei sevizi e delle attività autorizzate avranno dunque l’obbligo di verificare il possesso del pass per evitare sanzioni. Questo nuovo, importante provvedimento- evidenzia Guzzi- richiede un’organizzazione scrupolosa, che crea confusione e sgomento. Gli imprenditori intervistati, aggiunge, hanno manifestato lo stesso stato d’animo. Assolutamente comprensibile. Incisiva e diffidente la posizione di alcuni albergatori locali, per i quali questa nuova misura restrittiva non fa altro che generare grande confusione. Ciò non significa che siano propensi ad adottare atteggiamenti imprudenti e sconsiderati. Gli esercenti- precisa Guzzi- sono estremamente coscienti della situazione drastica che sta travolgendo il nostro Paese e sono dunque propensi a superare tutte le impasse. Partendo dalla necessità di ripartire con responsabilità e forte senso di civiltà, si sono resi disponibili a collaborare con estrema indulgenza ‘per diffondere la cultura della salute e della sicurezza, adottando, con estrema prudenza, le misure di cautela e protezione della salute di tutti gli ospiti e di tutti gli operatori che lavorano all’interno delle loro strutture’”.
(c.s.)