Il 2019 è stato definito “l’anno d’oro” del turismo. Secondo i dati forniti dall’OMT, infatti, nel mondo hanno viaggiato circa 1,4 miliardi di persone, facendo diventare il turismo la prima voce dell’economia mondiale, con un fatturato intorno ai 1700 miliardi di dollari e circa 220 milioni di occupati nel settore.
Nel 2019, si legge nei dati forniti da Istat, il turismo in Italia ha fatto registrare 130,2 milioni di arrivi e 434,7 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, con un aumento di 42 milioni rispetto al 2015.
Nel trimestre marzo-maggio 2019 si sono registrate in Italia circa 81 milioni di presenze turistiche, pari al 18,5% del totale annuale.
Se il 2019 è stato un anno brillante dal punto di vista del turismo e dell’economia, l’anno successivo, il 2020, è stato l’anno del collasso.
La pandemia da Covid ha messo letteralmente in ginocchio questo settore. Nel nostro paese c’è stato un calo del fatturato del 70% e più di 200 mila posti di lavoro persi.
Uno degli effetti più devastanti, causati dalla pandemia, è stato infatti il blocco dei flussi turistici.
I primi effetti, come noto, sono emersi già nel mese di febbraio, ma è stato nel mese successivo, a marzo, che si è giunti all’azzeramento dell’attività turistica, determinando un crollo economico stratosferico.
L’arresto dei flussi turistici a partire da marzo, ha azzerato un’attività che proprio in quel periodo, nel trimestre marzo-maggio ha la sua imponente fase di rilancio stagionale, favorita anche dal susseguirsi di occasioni ed eventi legate a quel periodo.
Il 2020 si ricorderà come il peggior anno della storia del turismo, con 1 miliardo di arrivi internazionali in meno nel pianeta rispetto all’anno precedente.
Il blocco del turismo, ha sottolineato Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, ha determinato una situazione devastante. Il 2020 sarà ricordato come l’annus horribilis per il turismo.
A distanza di un anno, si assiste ad una ripresa, che seppur lenta, sottolinea Guzzi, accenna progressi notevoli.
Le misure adottate con il nuovo decreto sostegni, insinuano opportunità e speranze, ma occorreranno ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo del pieno rilancio del settore.
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, il Governo italiano ha adottato una serie di decreti-leggi contenenti misure straordinarie pensate per limitare la diffusione del Covid19 e per attenuare gli effetti sul mercato. Questi decreti, evidenzia Guzzi, hanno introdotto tanti interventi di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese appartenenti a tutti i settori economici, compreso il turismo. A quest’ultimo, sono rivolte alcune misure.
Certo non sarà semplicissimo. Lo ha sottolineato il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il quale, nel corso del Forum Ansa “Riparte il turismo, riparte l’Italia”, si è espresso così “Ci vorrà un po’ di tempo per tornare ai dati 2019, ma ci sono due dati positivi: una novità è il vaccino, che ci consente di riaprire e non chiudere più a settembre, la seconda novità è che tornano i flussi di stranieri, anche se non al 100% e con un ritorno più diluito nel tempo”.
Un dato importante e incoraggiante.
Gli stranieri, rincalza Guzzi, iniziano a riaffacciarsi nelle nostre città. Questo è il passo più importante. “C’è una ripresa del settore, e tanta voglia di fare, di viaggiare e di ripartire. Si nota anche, fortunatamente, il desiderio, da parte degli italiani, di trascorrere le vacanze nel territorio nazionale.
La speranza, conclude Guzzi, è questa, che l’estero non sia l’unica destinazione. Le nostre splendide città, che custodiscono tesori e patrimoni artistici unici e speciali, offrono monumenti storici, paesaggi sublimi, scorci panoramici e borghi fantastici, che meritano di essere visitati. Il turismo, sottolinea con fermezza, ha un valore strategico per l’economia italiana. Se correttamente sviluppato, può apportare incredibili benefici. La sua ripartenza è essenziale. L’Italia deve affrontare ogni sfida e superare gli ostacoli più complessi. Le aziende, che hanno subito importanti perdite, e che continuano a sperimentarne ancor oggi le conseguenze, devono ripartire con ottimismo e con la certezza di essere supportate dal Governo.
(c.s.)