Da lunedì 26 aprile l’Italia è ripartita e nelle Regioni in area gialla, sono ripartite, finalmente, tante attività commerciali, come i teatri, i bar, i musei, i ristoranti.
“Proprio questi ultimi – ha evidenziato Sebastiano Guzzi Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi – hanno esternato il loro comprensibilissimo malessere. Dal momento della pubblicazione del Decreto – ha continuato – c’è stato un forte ed evidente sconcerto riconducibile appunto alle misure restrittive che vincolano l’attività dei ristoratori e non ne consentono un’efficiente ripresa”.
Dello stesso avviso il proprietario di un noto ristorante lametino, per il quale la situazione continua ad essere catastrofica. “Con il nuovo decreto legge – sottolinea con estrema sfiducia – sarà possibile mangiare nei ristoranti che dispongono di spazi esterni, ma sappiamo perfettamente che non tutti hanno questa possibilità . Rimango dunque sconcertato e fortemente deluso”.
Una visione scettica che accomuna tantissimi imprenditori del settore, per i quali questa ripresa non offrirà nessuna garanzia, dal momento che quattro tavolini posizionati all’esterno dei locali, non consentiranno di affrontare le spese a cui deve andare incontro ogni ristoratore.
Dello stesso avviso il Vice Presidente Guzzi, per il quale “questa soluzione non è delle migliori perché non assicura prospettive concrete. Il coprifuoco fissato per le 22 e l’inutilizzo degli spazi coperti sono misure restrittive che non accennano riprese a lungo termine, e che pongono limitazioni assurde”.
“Queste restrizioni – ha ribadito Guzzi – metteranno, ancora una volta, a dura prova i ristoratori poiché una perdita proficua di posti a sedere farà calare, notevolmente, il loro fatturato. Comprensibile dunque il loro scontento ed il loro scetticismo”.
“Da più di un anno -prosegue Guzzi – portiamo avanti la battaglia a difesa di tutte le aziende che hanno avuto serie ripercussioni economiche. Comprendiamo quindi, in questa fase di estrema incertezza, lo stato d’animo di tutti i ristoratori che stanno lottando, dignitosamente, per i loro diritti. Speriamo – conclude – nella possibilità che una nuova road map sia in grado di elaborare una più efficiente e strategica pianificazione di progetti e soluzioni adeguate, al fine di porre fine a tutte queste incresciose e complesse problematiche”.