In un Paese strano come l’Italia capita anche che molti volontari tra medici in pensione, personale paramedico e assistenti sanitari che hanno dato la propria disponibilità a collaborare per la campagna di vaccinazione in atto, sono impediti a farlo perché nonostante la gratuità delle prestazioni erogate, dovrebbero pagarsi anche l’assicurazione sanitaria.
E’ una vergogna – è scritto in una nota – denunciata dall’Unione Nazionale Consumatori Calabria, ricevendo le lamentele del personale sanitario, che nonostante le cifre stratosferiche del debito sanitario accumulato dalle aziende sanitarie calabresi, non si riesca a trovare la disponibilità di impegnare degli importi irrisori per coprire i rischi del personale sanitario volontario che vorrebbe collaborare a velocizzare le attività di vaccinazione e che dovrebbe sobbarcarsi anche l’onere di pagarsi una polizza assicurativa.
Un atteggiamento meno leggero avrebbe potuto evitare – prosegue la nota – l’ultimo posto per vaccinazioni alla nostra regione e probabilmente, cosa più importante, anche alcuni decessi e posti preziosi occupati in reparti covid o in terapie intensive degli ospedali.
E mentre in altre regioni – conclude la nota – stanno pianificando i vaccini per i cinquantenni, gli ultranovantenni reggini, impossibilitati a muoversi, aspettano ancora il vaccino a casa. Non si dovrebbe dimenticare che la risorsa del personale volontario in Italia ha fatto grande la storia del nostro Paese.