“Fino al compimento dei 18 anni, i genitori sono obbligati dalla legge all’esercizio della responsabilità genitoriale. Se, dunque, un figlio sfugge e si permette il lusso di andare in casa di una persona disagiata per umiliarlo e pubblicare il tutto sui social, allora si condannino i genitori per mancata osservanza della responsabilità genitoriale”: è quanto sostiene il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale.
“L’emergenza educativa ha una radice – continua il Garante – che affonda proprio nella famiglia, mentre il legislatore continua a perdere tempo con manfrine che puntano sulla prevenzione, miseramente fallita al cospetto di un crescendo di devianza senza precedenti”. “Ha ragione il sindaco di Praia a Mare nel domandare dove siano i genitori di questi ragazzi – sottolinea Marziale – perché è lì che risiede il problema. Dove sono, chi sono, cosa fanno e, soprattutto, si accorgono che il letto dei figli è vuoto fino alle ore piccole? Sanno chi frequentano, conoscono i loro amici? O sono troppo impegnati anch’essi in chat e magari pronti a mettere like sulle nefandezze dei loro pargoli”?
Il Garante così conclude: “Quanto accaduto rappresenta il fallimento di padri e madri, molti dei quali oggi impegnati a fare gli splendidi sui social come nella vita più dei figli. Ed ecco un altro punto cruciale, l’esempio. Che esempi hanno questi teppisti”?