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lunedì, 25 Novembre, 2024
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Vaccino, Ferro, (FDI) al Governo: “Garantire le categorie più esposte e i soggetti fragili”

Catanzaro – “Fare chiarezza sul rispetto dei criteri di priorità nella somministrazione dei vaccini”. E’ quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro con una interrogazione al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza, a seguito dell’indagine dei carabinieri del Nas su presunti abusi nella definizione degli elenchi dei vaccinandi.
“Secondo il piano vaccinale – afferma Ferro – nella fase 1 di distribuzione, le prime dosi avrebbero dovuto essere somministrate secondo priorità ben individuate: le categorie più esposte al contagio e quelle più fragili perché proteggerle significava salvar loro la vita e, al contempo, ridurre la pressione sul sistema sanitario. Le priorità indicate, invece, troppo spesso sarebbero state ribaltate. Scorporando i dati regione per regione, come riportato da Repubblica, in molti territori quella che doveva essere la fascia prioritaria sembra arrivare per ultima: in Campania, su 68.138 vaccinati ci sono 1.262 anziani delle Rsa e 10.583 di personale non sanitario; in Calabria 10.940 vaccinati di cui 1.190 non sanitari e zero Rsa; in Sicilia 61.694 vaccinati di cui 1.328 ospiti delle case di riposo e 8.719 non sanitari; nelle Marche hanno vaccinato appena 145 ospiti Rsa e 1.834 non sanitari; nel Lazio su 66.773 vaccinati 6.019 sono non sanitari e 4.356 gli anziani; in Lombardia 69.712 vaccinati, 10.397 personale non sanitario, appena 1.631 anziani in case di riposo; infine il caso limite dell’Emilia Romagna, dove a fronte di 71.293 somministrazioni, 4.765 sono state dedicate alle Rsa e 21.341, quattro volte di più, ad amministrativi, dipendenti e impiegati”.
“Il risultato è che la fascia di età più coperta è quella 50-59 anni (195 mila somministrazioni) – sottolinea la parlamentare – contro i 16 mila della fascia 70-79 anni, i 20 mila della 80-89 anni, i 15 mila della over 90. La giustificazione delle dosi che andrebbero sprecate non regge posto che anche quei vaccini devono essere somministrati secondo una logica equa, perché è probabilmente proprio sull’ultima dose che si gioca la tenuta del piano nazionale. Si chiede di verificare la correttezza degli elenchi di somministrazione e individuare eventuali responsabilità in capo a chi dovrebbe gestire l’attuazione del piano oltre a prevedere un meccanismo di prenotazione giornaliera delle dosi di vaccino in avanzo, al fine di garantirne una distribuzione equa”.

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