“Oggi entrerà in vigore la ‘Fiscalità di vantaggio’ per tutte le aziende del Sud”. L’annuncio arriva direttamente dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte che spiega “tutte le imprese che operano nelle regioni del Mezzogiorno potranno contare su un taglio del 30% del costo lavoro per tutti i loro dipendenti. I lavoratori non subiranno nessuna riduzione delle proprie retribuzioni”.
“È una misura – aggiunge Conte – che abbiamo introdotto anche grazie all’impegno del Ministro Peppe Provenzano che interviene in maniera concreta a favorire le aree produttive del Paese che avvertono urgente bisogno di misure di sostegno al fine di ridurre carenze infrastrutturali e rispondere più efficacemente alla crisi generata dalla pandemia. Vogliamo rendere questa boccata di ossigeno stabile e duratura in modo da favorire la ripartenza e il rilancio produttivo del Sud. Un Sud più solido e competitivo renderà più forte l’Italia intera”.
“La misura – spiega il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano – prevede un taglio del 30% nei contributi a carico dell’impresa per tutti i dipendenti la cui sede di lavoro si trova in una regione del Sud, con una conseguente riduzione del costo del lavoro che non comprime i salari. Entrerà in vigore beneficiando del Temporary Framework della Commissione e dal 2021 sarà estesa, questa è la proposta che stiamo discutendo in Europa, con uno sgravio decrescente, fino al 2029”.
Una misura, aggiunge ancora il ministro per il Sud, che nasce “Da una constatazione: fare impresa e lavorare al Sud costa di più, per un deficit di produttività legato a un progressivo disinvestimento di lungo periodo nel contesto formativo, infrastrutturale e istituzionale, aggravato dalle politiche di austerità seguite alla crisi precedente, di cui ancora attendiamo i famosi effetti espansivi previsti da Giavazzi”.
Si chiede Provenzano: “Se lo Stato, ad ogni livello di governo, non ha investito in infrastrutture e servizi adeguati al Sud, in una P.A. efficiente, e tutto questo incide sui fattori di produttività, perché a pagarne il costo devono essere gli imprenditori e i lavoratori?” Secondo il ministro “la priorità, per il Sud, con ogni evidenza, è il rilancio degli investimenti”, ma la misura, secondo le critiche, “anziché incentivare investimenti e innovazione, indicherebbe una strategia per la competitività del Sud basata sul costo del lavoro (la via ‘vietnamita’, niente di meno)”. Puntualizza Provenzano: “Invece, già prima della pandemia, con il Piano Sud 2030, abbiamo messo in campo una strategia coordinata di rilancio degli investimenti pubblici e privati, un impegno assunto con il PNR, che abbiamo iniziato ad attuare in questi mesi e che ora grazie al Next Generation EU potremo potenziare”.