La variante Delta del covid in Italia “cresce, dal 5,2% di maggio al 27,7% di giugno”. Così il presidente dell’Istituto superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia.
“L’andamento delle diverse varianti nel periodo dal 22 aprile al 5 luglio mostra che la Delta e la Kappa stanno progressivamente crescendo, coinvolgendo più province italiane”. Rimane dominate, ad oggi, “la variante Alfa”, ma le varianti Kappa e Delta, “rispetto al 5% del mese di maggio, oggi sono al 27,7%. Quindici giorni fa erano al 16,7%. Rimane importante la variante Gamma, la famosa brasiliana, sempre circolante nel nostro Paese, che si attesta al 12%”sottolinea il presidente dell’Istituto superiore di sanità. La variante Delta, comunque, “è più trasmissibile rispetto alla variante Alfa. E le proiezioni dei modelli ci dicono che tenderà, nelle prossime settimane, a diventare dominate tra le varianti circolati nel nostro Paese”. Infine, nel mese di giugno “la percentuale di sequenziamento ha superato il 6% ed è in netta crescita”, ha detto Brusaferro.
“La scorsa settimana abbiamo censito come la decrescita si fosse fermata, oggi censiamo il fatto che ci sono più Regioni che hanno cominciato una lieve ricrescita”, ha spiegato ancora Brusaferro, aggiungendo: “L’infezione tende a colpire sempre più l’età giovane, parliamo di un’età mediana di 31 anni, per chi contrae l’infezione. Ma anche per i ricoveri comincia a scendere: l’età mediana di chi viene ricoverato in ospedale è di 52 anni. E’ in leggera decrescita anche l’età di chi viene ricoverato in ospedale che si attesta intorno ai 63 anni, mentre i decessi restano in una fascia di età di 78 anni”.
“Sta crescendo la percentuale di persone che nelle varie fasce di età ha fatto la prima dose. Ma ci sono molte persone che necessitano di completare il ciclo vaccinale. Ed è questa la sfida che ci aspetta in questi giorni e nelle prossime settimane, anche alla luce della circolazione e della ricrescita delle infezioni che stiamo censendo”, ha spiegato ancora Brusaferro, aggiungendo: “Rt, come sappiamo, ha un valore di 0.66, che è in leggera ricrescita. Ma bisogna tener conto che, in questa fase epidemica, Rt tiene conto dei casi sintomatici. Non tiene conto delle persone che contraggono l’infezione, ma sono asintomatici. Questo è un indicatore da interpretare con attenzione in questa fase in cui abbiamo tanti asintomatici”.
“La gran parte dei Paesi europei – ha spiegato ancora – hanno una bassa circolazione del virus c’è però l’area del Portogallo e della Spagna che invece mostra una elevata circolazione questo trova riscontro nelle curve, nel nostro Paese la curva resta ancora piatta”.
(Adnkronos)