Riflettori accesi sulla variante Omicron del Covid, su dati e contagi, e su quelli che al momento sembrano sintomi lievi, come nel caso del ‘paziente zero’ in Italia. Per il coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, preoccuparsi per Omicron “è eccessivo”. Questa variante di Sars Cov- 2 “è diventata velocemente largamente preponderante in Sudafrica” e si ipotizza una sua “maggior contagiosità”. Per questo va “tenuta sotto controllo” e non bisogna “né sottovalutare né drammatizzare” dice Locatelli a SkyTg24.
Secondo il coordinatore del Cts “tutto ci fa ipotizzare che Omicron sia più contagiosa. Dobbiamo capire se ci sia una maggiore patogenicità, ma sembrerebbe di no, anche se la popolazione del Sudafrica è più giovane rispetto a quella italiana. Quindi va valutato accuratamente con studi rigorosi”. “Ad oggi nessuna variante si è dimostrata resistente all’effetto dei vaccini” sottolinea. E “la terza dose per contrastare anche la variante è necessaria”. Poi, rispetto all’ipotesi di una quarta dose vaccinale nel prossimo futuro, spiega che “non si può escludere”.
“In pochi giorni ho sentito troppo allarmismo tra i colleghi e anche tra i politici: evitiamo questo atteggiamento – commenta all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova – I vaccini che stiamo usando ci stanno proteggendo dalla malattia grave e dal rischio di morte. E questa è l’unica cosa che ci interessa”. “Il nostro obiettivo primario è di ridurre i ricoveri in ospedale e al momento, per questa eventualità, chi è vaccinato con due dosi è protetto anche da Omicron – dice Bassetti – Si confermano ulteriormente due cose: che i Paesi più vaccinati hanno meno problemi rispetto a chi è più indietro, come il Sud Africa, e che i vaccini nonostante tutto, ad esempio le tante mutazioni di Omicron, funzionano”.
L’allarme sulla variante Omicron di Sars-Cov -2 “è prematuro ed eccessivo” dice all’Adnkronos Salute Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Sono necessari i dati per commentare o pronunciarsi. Al momento non ne sappiamo nulla, in particolare come si comporta la variante rispetto ai vaccini. In questa situazione ‘scuotere’ con notizie forti i mercati è esagerato” aggiunge.
“L’atteggiamento corretto è attendere i dati – continua Signorelli – e il discrimine sarà, ovviamente, l’efficacia dei vaccini contro Omicron. Se i vaccini sono efficaci, sarà una variante come le altre. Se non dovessero essere così, ma fino ad oggi non è mai successo ed è improbabile – sottolinea – dovremmo preoccuparci di più. Dobbiamo andare avanti con un atteggiamento di prudenza, ovviamente, ma questo non vuol dire che dobbiamo allarmarci”.
“Sembra che la variante Omicron non abbia provocato sintomi particolarmente gravi. Se il vaccino è un ombrello con qualche buco, quando piove lo uso comunque”. Il professor Massimo Galli risponde così, a L’aria che tira, alle domande sulla nuova variante Omicron. “Ci è stato detto che Omicron presenta 32 mutazioni e una dozzina sono localizzate nel punto d’attacco delle nostre cellule: per questo è diventata automaticamente una variante preoccupante, ma non sembra che uccida le persone vaccinate. I sintomi sembrano lievi ma abbiamo bisogno di tempo per valutare più dati”, dice Galli
“Va mantenuto il massimo dell’attenzione, ma non è il caso di prendere posizioni eccessivamente allarmiste. Non è la variante che buca tutto, potrebbe bucare in parte. E’ il caso che la gente si vaccini e la terza dose dovrebbe aiutarci a mettere in sicurezza i cittadini. Se il vaccino è un ombrello con qualche buco, quando piove lo uso comunque. Se il vaccino verrà aggiornato, ne approfitteremo quando sarà disponibile”, aggiunge Galli.
(Adnkronos)