Il film “Il Buco”, di Michelangelo Frammartino, vince il Premio speciale della giuria di Venezia 78. La pellicola che, al momento della proiezione, ha ricevuto ben 10 minuti di applausi, è ambientata nell’Abisso del Bifurto, grotta di origine carsica detta anche “Fossa del Lupo”.
Girato in quei luoghi dal regista di origini calabresi, Il Buco racconta l’impresa compiuta nel 1961 da un gruppo di speleologi calatisi a quasi 700 metri sottoterra dove venne scoperta l’allora seconda grotta più grande del mondo. Solo due i superstiti di quella spedizione, Beppe De Matteis e Giulio Gècchele, entrambi ultraottantenni, che hanno assistito alla proiezione del film al Lido.
L’abisso del Bifurto, che si trova nel territorio del comune di Cerchiara di Calabria, è un profondissimo inghiottitoio che scende in verticale per 683 metri, esempio dell’attività carsica sulle pendici del Pollino e occupa il quarantesimo posto nella graduatoria delle grotte più profonde del mondo ed è, secondo gli speleologi, una delle cavità più difficili da esplorare, dell’intero Mezzogiorno.