Catanzaro – Si nascondeva in un B&b nel quartiere Janò di Catanzaro il latitante Agostino Papaianni, 70 anni, catturato, questa mattina, dalla squadra mobile di Catanzaro che ha fatto irruzione nella palazzina della periferia del capoluogo. Al proprietario del B&B aveva la foto di un documento d’identità falso. Non ha opposto alcuna resistenza, ha confermato subito la sua identità lasciandosi arrestare prima di essere portato nel carcere di Catanzaro
Papaianni è stato trovato nell’appartamento con tutti i confort necessari. Aveva con sè, come spiegato in conferenza stampa, quotidiani, libri, cruciverba e persino una palestra attrezzata. Secondo la ricostruzione della polizia, l’esponente della ‘ndrangheta si trovava in città almeno dal mese di aprile e ora le indagini puntano a ricostruire i possibili fiancheggiatori.
Secondo quanto reso noto nel corso di una conferenza stampa dal questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro, dal dirigente della Squadra Mobile, Alfonso Iadevaia e dal funzionario Salvatore Costantino Belvedere, il blitz non è stato facile e ha portato all’impiego di diversi poliziotti, dal momento che l’appartamento è posizionato tra vicoletti pedonali e con un’ampia area verde alle spalle. Anche il procuratore Nicola Gratteri, è stato evidenziato, ha espresso la propria soddisfazione per l’arresto del latitante.
Papaianni si era sottratto all’arresto nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott”, coordinata dalla Dda della Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, scattata all’alba del 19 dicembre del 2019.
Agostino Papaianni originario di Coccorino di Joppolo, uomo di fiducia di Luigi Mancuso e già coinvolto nel p.p. c.d. “Black Money”, è accusato del reato di associazione mafiosa con l’aggravante di essere il promotore della ‘ndrina che controlla l’area di Capo Vaticano, Coccorino, Joppolo sino a Tropea, dove imponeva ai diversi villaggi turistici della zona rifornimenti di generi alimentari, guardianie e assunzione di personale.