Ascensori non funzionati, bagni per diversamente abili in stato vergognoso, tende a rullo degli open space inservibili e pure un finestrone pericoloso. In Cittadella regionale – denuncia il sindacato CSA-Cisal – si moltiplicano i disagi a causa di arredi o servizi non riparati e che incidono negativamente sulla quotidianità dei lavoratori.
LA QUOTIDIANA PAURA DI RIMANERE “INTRAPPOLATI” NEGLI ASCENSORI –
Andiamo con ordine. Partiamo dagli ascensori. Da un po’ di tempo, molti dipendenti hanno il timore di rimanervi “intrappolati”. Nell’ultimo periodo si sono verificati più episodi di malfunzionamenti e ricordiamo che fra i lavoratori ci sono anche persone che soffrono di claustrofobia o che per età o altre patologie potrebbero avere serie conseguenze se rimanessero bloccate all’interno dell’impianto elevatore. Il guasto, che ha colpito in particolare due ascensori, richiede la sostituzione di schede elettroniche delle singole centraline duplex. Pare si tratti di un difetto di programmazione interna delle centraline che non permetterebbe il corretto funzionamento degli ascensori. Ad oggi, la ditta appaltatrice con convenzione Consip, la Siram, è in attesa di ricevere dei preventivi da parte della ditta sub-appaltatrice per porre rimedio al problema. Sollecitata dal sindacato CSA-Cisal, la Siram, in data 5 ottobre, ha scritto al fine di ottenere quanto prima il preventivo. C’è da precisare che la ditta aveva mandato altre due mail alla sub-appaltatrice nei giorni 20 e 27 settembre. Nelle due comunicazioni la Siram ha ammesso l’esistenza dei problemi sugli ascensori affidati alla ditta sub-appaltatrice e anche l’alta frequenza dei disservizi. A questo punto sarebbe proprio il caso che quest’ultima risponda fornendo finalmente il preventivo per la riparazione. Al di là del problema con le schede elettroniche, per chi ha avuto accesso agli ascensori, si sarà altresì accorto che non sempre i display (che segnalano il piano) sono perfettamente performanti e alcuni tasti non funzionano. L’impressione generale è che gli ascensori soffrano di trascuratezza. Non entriamo nel merito del contratto di sub-appalto (pare che per la manutenzione ordinaria degli ascensori il costo sia superiore ai 3 mila euro al mese) ma è certo che urge un’attenzione maggiore e una verifica periodica sul corretto funzionamento degli impianti. L’Amministrazione dal canto suo dovrebbe stimolare una rigorosa manutenzione degli elevatori vista l’importanza degli spostamenti dei dipendenti e dei visitatori all’interno della Cittadella.
L’INDECOROSA CONDIZIONE DI ALCUNI BAGNI PER DISABILI – Veramente increscioso è invece lo stato di alcuni bagni per disabili. Sono tutti privi della doccetta bidet a corredo del wc. Questa mancanza è grave perché impedisce al diversamente abile di avere la libertà di provvedere per sé senza dover chiedere ausilio ad altri. Ad oggi, è presente soltanto il supporto ma non il dispositivo vero e proprio. Poi c’è la questione delle tavolette per il vaso sanitario. Alcune sono rotte, altre sono appoggiate alle pareti dei bagni dando un senso di abbandono e in altri casi ancora i vasi sanitari hanno solo le cerniere in acciaio. E ancora prese elettriche risultano sprovviste delle “placchette” di plastica protettive. Chiediamo un intervento immediato affinché si dia dignità ai servizi igienici delle persone con più difficoltà e si ripristinino le condizioni di decoro e buon ordine di locali pubblici.
OLTRE CENTO TENDE A RULLO NEGLI OPEN-SPACE NON FUNZIONANTI – Poi c’è il caso della “strage” di tende a rullo presenti negli open-space. Le prime richieste di intervento risalgono a oltre un anno fa, si sono talmente accumulate che adesso sono oltre un centinaio. E dire che non ci sarebbe voluta chissà quale riparazione o chissà quale spesa da sostenere. Infatti, per avere di nuovo le tende disponibili sarebbe bastato l’acquisto di un semplice accessorio (che altro non è che un supporto/perno con delle viti) il cui prezzo pare oscilli tra i 10 e i 12 euro. Possibile che ci voglia più di un anno per fare un intervento del genere? Addirittura, alcuni dipendenti per schermarsi dalla luce solare, sono dovuti ricorrere all’applicazione dei fogli A4 sulle vetrate dei finestroni.
“IL FINESTRONE DEL SETTIMO PIANO A RISCHIO”– E per chiudere con una chicca cinematografica, chi capita dalle parti del settimo piano, come accade nei film horror, prima o poi incapperà nella scritta “non aprire questa finestra”. È da tempo che, nel dipartimento “Segretariato Generale”, c’è appunto un finestrone mai riparato in maniera definitiva, ma fissato (in parte) con due viti in acciaio. Rimane chiuso, ormai da diverso tempo, in maniera “anomala”. A coprirne gli spazi tra il telaio fisso e lo stesso finestrone è della carta (per non fare filtrare l’aria o la pioggia d’inverno) e del nastro in carta. Pare che tempo fa i dirigenti abbiano richiesto la riparazione ma finora nulla è avvenuto. Facile intuire che si tratti di un pericolo consistente. Ripetiamo, si trova al settimo piano e quindi a parecchi metri d’altezza dal suolo. E se cadesse all’improvviso mentre qualcuno si ritrova a terra? Si aspetterà che accada una tragedia? Il sindacato CSA-Cisal chiede per tutti questi disservizi elencati un immediato e risoluto intervento, sia per ripristinare condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e sia per rendere più vivibili i locali pubblici. I dipendenti e gli utenti esterni meritano rispetto per poter condurre la quotidianità lavorativa senza questi disservizi. Insomma – conclude il sindacato CSA-Cisal – bisogna ridare dignità agli spazi della Cittadella regionale eliminando questi fastidiosi disagi.
(c.s.)