Oltre mille files di immagini e video a carattere pornografico ritraenti minori, in molti casi abusati o torturati in tenerissima età. E’ quanto rinvenuto dalla Polizia postale della Calabria – a pochi giorni di distanza dalla conclusione dell’operazione denominata ‘Canada 2.0ì, che ha visto coinvolti più di 100 persone in tutta Italia per reati concernenti la pedopornografia – a seguito di una perquisizione eseguita nei confronti di un 46enne, che è stato quindi arrestato in flagranza di reato per detenzione di materiale pedopornografico.
La perquisizione, disposta dal pm di Reggio Calabria Vittorio Fava, ha portato al sequestro e alla verifica dei dispositivi informatici e dei supporti di memoria trovati in possesso dell’uomo. L’analisi tecnica del contenuto di questi strumenti è stata condotta presso gli uffici del Commissariato di P.S. di Siderno Marina, nel cui ambito territoriale risiede l’indagato, disoccupato, separato dalla moglie e senza figli, il quale è stato portato in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Fondamentale, anche in questa vicenda, una segnalazione pervenuta attraverso il circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori nella produzione di materiale pornografico, successivamente scambiato e divulgato online, con enti esteri e associazioni non governative, i cui sviluppi sono coordinati sul territorio nazionale dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online, incardinato a Roma presso il servizio Polizia postale e delle comunicazioni.
Video di minori sul computer, arrestato disoccupato di 46 anni
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