Fermato, ammanettato e portato in Questura a Cosenza. Protagonista della vicenda è il giornalista Gabriele Carchidi, direttore del seguitissimo blog “Iacchitè”. A rendere noto l’episodio sui social è l’interessato, che ora rischia di essere denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Carchidi, secondo quanto egli stesso riferisce, ieri si trovava nei pressi di via degli Stadi nel capoluogo bruzio, quando è stato fermato da una pattuglia di poliziotti in servizio nel corso di un’attività di controllo. Si sarebbe rifiutato di mostrare i documenti e per questo è stato portato in Questura.
Ma quel che sta suscitando clamore è il video con le sequenze del fermo, ormai virale, in cui si vedono tre agenti trascinare per terra il giornalista, in presenza di una quarta poliziotta. La Questura non ha rilasciato al riguardo commenti o comunicati ma, secondo quanto ricostruito dall’AGI, l’equipaggio di una volante con a bordo due giovani agenti non di Cosenza, ha fermato il giornalista per un normale controllo in una zona considerata luogo di spaccio di stupefacenti. Al rifiuto dell’uomo di mostrare la carta d’identità, è stato chiesto il supporto di altro personale subito intervenuto. Secondo Carchidi, invece, il controllo sarebbe stato determinato dal risentimento di alcuni agenti per degli articoli apparsi su “Iacchitè” in cui sono state denunciate presunte irregolarità commesse da alcuni poliziotti.
L’uso della forza nei suoi confronti, sempre secondo l’interessato, non sarebbe stato giustificato, anche alla luce del fatto che la perquisizione effettuata dalla Polizia a suo carico non ha prodotto nulla di penalmente rilevante e la mancata esibizione dei documenti sarebbe stata superflua in quanto gli agenti che lo hanno bloccato lo conoscevano. Intanto le riprese dell’episodio stanno circolando sul web e a Carchidi stanno giungendo su Facebook diverse attestazioni di solidarietà e molte sono le richieste di chiarimento su quanto accaduto anche da parte di suoi colleghi. Il giornalista si dice anche pronto a denunciare la Polizia per aggressione e sostiene di non aver assolutamente messo le mani addosso ai poliziotti.