Sequestro beni per circa 30 milioni di euro e 17 misure cautelari fra cui 6 custodie cautelari in carcere: è il bilancio dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia (Dda) di Firenze che ha portato gli investigatori dalla Toscana fino in Campania ed Emilia-Romagna, ma anche in Veneto, Lazio e Calabria.
Le ipotesi di reato vanno dalle fatture emesse e usate per operazioni inesistenti, riciclaggio, indebite compensazioni fino all’associazione per delinquere. L’operazione ha coinvolto imprenditori e un professionista, ritenuti al centro di un’organizzazione con elementi di contiguità con la camorra: interessi in Toscana, basi operative in Campania ed Emilia-Romagna.
Così stamani ha guardia di finanza ha dato esecuzione all’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze ha disposto le 17 misure cautelari: 6 con custodia in carcere, una ai domiciliari e 10 interdittive. Poi i sequestri, che hanno riguardato beni mobili e immobili e disponibilità finanziarie.