Non rallentano le protesta e le manifestazioni per una sanità pubblica e adeguata alle esigenze dei calabresi. Anzi, stanno aumentando. Infatti, dopo l’occupazione, che dura da alcuni giorni, della sede dell’Asp di Cosenza, questa mattina si è tenuto a Roma un presidio davanti il Ministero della Salute mentre, in contemporanea a Catanzaro, un gruppo di giovani ha prima occupato il tetto della Cittadella regionale e poi preso possesso dell’ufficio del commissario ad acta Longo dove hanno intenzione di rimanere a lungo. Gli attivisti chiedono l’assunzione di nuovo personale sanitario, la riapertura delle strutture ospedaliere chiuse e il “congelamento” del debito sanitario.
Dalla capitale, intanto, non arrivano buone notizie. Tanto è vero che i manifestanti bollano come non soddisfacente l’esito dell’incontro avuto al dicastero della Salute.
“Non c’è stata la volontà di darci o proporci delle soluzioni rivoluzionarie- è stato spiegato- che è quello d cui abbiamo bisogno. Per ora ci è stato detto che ci sarà un affiancamento di 37 persone alla struttura commissariale, cosa che doveva essere fatta quando si è insediato Longo. Ci sono questi finanziamenti di 60 milioni per il 2021 previsti dal Decreto Calabria, piàù altri 120 per il 2022 e 2013, che secondo il Ministero sono cifre importanti ma per noi sono gocce nell’oceano. A parole c’è un interesse di Speranza della questione calabrese, però non possiamo dirci soddisfatti”.