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venerdì, 22 Novembre, 2024
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VIDEO-L’addio alla piccola Diana: palloncini, rose bianche e striscioni. “Volerò sulle ali del mondo…nel cielo infinito”

Celebrati nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a San Giuliano Milanese i funerali della piccola Diana, la bimba di un anno e mezzo morta di stenti, abbandonata a casa da sola per 6 giorni dalla mamma Alessia Pifferi, ora in carcere.

“Viviamo un senso di impotenza profonda, per tutto quello che avremmo potuto fare se avessimo saputo. Questo non ce lo toglierà nessuno”. Un passaggio dell’omelia che don Luca Violoni ha pronunciato nel corso dei funerali di Diana Pifferi. “Diana non aveva la parola, non ha potuto verbalizzare quello che ha provato o chiedere a parole un aiuto” ha osservato, ma “Dio non vuole che si perda, e neanche sua madre” perché “ciascuno di noi vale enormemente”.

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Don Violoni ha poi citato il sociologo Zygmunt Bauman: “Sosteneva che siamo in una società liquida, mentre oggi verrebbe da dire che siamo in una società ‘gassosà dove il soggetto sembra squagliarsi su se stesso, incapace di azioni umane. Siamo qui per dire che vogliamo tutt’altro tipo di umanità e di relazioni”. E, osservando i banchi della chiesa gremiti, ha notato: “C’è una comunità che non si rassegna e vuole costruire un modo di vivere diverso”.

In chiesa strazianti i singhiozzi della madre (originaria di Crotone) e della sorella di Alessia Pifferi. Era presente anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. All’uscita gli applausi degli abitanti di Borgolombardo, dei parrocchiani dei Santi Pietro e Paolo, quelli dei vicini di casa di Ponte Lambro hanno per salutare il feretro di Diana. Rose bianche su legno bianco, palloncini e uno striscione su sfondo rosa: “Volerò sulle ali del mondo… nel cielo infinito… Resterò per sempre bambina, piccola Diana”.

Al termine della cerimonia, all’uscita dalla chiesa, piangendo sulla bara, la nonna ha urlato: “Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. E’ tua madre che è una pazza”. “Chiediamo solo che la giustizia faccia il suo percorso senza sconti di pena”, sono state invece le parole pronunciate da un abitante del quartiere di Ponte Lambro, in cui la bambina viveva. A quel punto è partito uno scrosciante applauso, spontaneo, dei presenti. “Non ci sono parole, siamo tutti sconvolti e increduli. E c’è tanta rabbia: perché è successo?”, ha aggiunto.

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